Ci siamo sentiti toccati
storia di pandemia e di amore
Anche quest'anno siamo in quaresima ma in una quaresima in cui la mia famiglia è stata chiamata a vivere in anticipo e con maggiore unione in Gesù.
Giorni fa abbiamo scoperto che mio marito era positivo e per mettere al sicuro i ragazzi che erano risultati negativi, li abbiamo mandati in un altro domicilio libero. Io, invece, decido di non fare nessun tampone, nonostante il parere contrario di tutti. Mi chiedevo: anche se fossi stata negativa, come avrei potuto lasciare sola la persona che amo considerando la febbre e non sapendo come si sarebbe evoluta l'infezione?
Nel profondo del mio cuore percepivo una serenità che non era mia. Non avevo paura, ero tranquilla. In virtù di questo abbiamo deciso di vivere in casa senza alcun isolamento e senza usare le mascherine, mettendo in atto solo piccole attenzioni di igiene. In questa situazione comprendo per quale motivo Gesù abbia compiuto l'atto di toccare il lebbroso. Lui è Dio; avrebbe potuto guarirlo anche senza toccarlo. Tuttavia, è il Suo amore a spingerlo a compiere quel gesto per fare Sua quella sofferenza e per far percepire al lebbroso che non fosse solo. E noi ci siamo sentiti toccati; non eravamo soli.
La Serva di Dio Luisa Piccarreta nei suoi scritti mi ha insegnato che non dobbiamo preoccuparci delle cose ma occuparcene. Quindi tutto procede. Famiglia e amici ci sono vicini. Non è semplice ma si va avanti. La separazione con i ragazzi, anche loro soli e in quarantena, fino ad un successivo tampone negativo, che hanno affrontato le loro difficoltà nello stare soli e lontani da casa. A tutto questo si aggiungono, inoltre, notizie non serene di famiglie a noi vicine che non soffrono solo per il virus ma anche per altre malattie.
La nostra preghiera è sempre stata per loro. Chiedevamo a Dio la grazia di non aver contagiato nessuno.
Offrivamo uniti a Gesù tutto ciò che vivevamo per ringraziare e riparare le Sue pene, non solo per noi, ma anche per le altre famiglie, meditando l'Orologio della Passione di Gesù.
Dopo più di 20 giorni nessuno è stato contagiato e mio marito ha superato questa infezione quasi senza sintomi ed io sono rimasta negativa. Forse siamo stati imprudenti perché il virus non va sottovalutato ma noi ci siamo affidati completamente a Lui in questa nostra avventura. Anche se non conosciamo il Suo disegno, noi sappiamo che dietro tutto questo c'è un Suo progetto che scopriremo in cielo.
Siamo grati a Dio per le grazie che ci ha donato e continua a donarci, permettendoci anche di starGli accanto nei Suoi dolori e di condividere con Lui la Sua e nostra croce.
Ognuno di noi ha il suo piccolo spazio nell'immensa croce di Gesù, ma se viviamo queste nostre sofferenze in Lui, la croce, moneta di inestimabile valore in cielo, in terra si trasformerà in un abbraccio paterno che ci inonderà dell'amore infinito di Dio, dobbiamo solo abbandonarci alla Sua Volontà.
Per questo auguriamo a tutti voi di sentirvi sicuri e protetti nell'abbraccio misericordioso di Dio Padre.